Duomo piacenzaL’Eucarestia ha l’effetto di creare ponti tra le persone con la spiritualità e le grazie che si ricevono partecipandovi. Il rapporto Eucarestia-Città riflette il valore trasformante dell’Eucarestia nella vita sociale e politica.
Partiamo dai riferimenti biblici alla città, che viene vista negativamente come luogo in cui si scatenano violenza e idolatria. Gli esempi sono tanti, partendo dalla prima città fondata da Caino e passando a Babele, Babilonia, Ninive caratterizzate da negazione della libertà, a Gerusalemme la dimora di Dio in mezzo agli uomini, ma non è così. Ecco la nuova Gerusalemme, città santa che scende da Dio, riempita da Dio.
Ma nella realtà c’è tensione, anche oggi ci sono relazioni ferite, vita drammatica, lotta per trasformare.

Gli apostoli predicarono in grandi città: Gerusalemme, Antiochia e Roma.
I cristiani da sempre celebrano nel cuore della città. la cattedrale è presenza centrale, non dominante, in dialogo con la civica. È luogo di accoglienza ospitale in modo orientato senza particolari condizioni. Gli ingressi delle cattedrali sono portali molto ornati perché il passare non sia indifferente, ma dal caos all’ordine, ci sono punti focali di percorso orientato. Nei secoli scorsi vicino alla cattedrale c’era il battistero: ingresso nella vita, comunità cristiana e civile in dialogo. Anche oggi l’Eucarestia è il momento più intimo, ma anche il più aperto e accessibile alla vita cristiana. Eucarestia è trovarsi a tavola con proprio Signore e i fratelli, non si è valutati per precedenze, si è destrutturati rispetto ai precedenti, vali perché vuoi sentire la parola del Signore. Sei penitente, uditore, comunicante ecc… è un momento trasfigurante. In chiesa si incontra l’altro, che si scopre in quel momento non è èlite, le persone sono trasformate dal rito: c’è il massimo della singolarità nel massimo dell’apertura. Pensiamo all’incarnazione di Gesù nella storia: appena entra c’è accoglienza (Maria, i pastori ecc) e rifiuto (rischia di essere ucciso). Altra singolarità: non dà capitolo a parte nella costruzione della città (non assessorato ecc…). l’Eucarestia è un evento generatore di realtà nuova, causa originaria del bene comune, è evento della Pasqua di Gesù che passa a noi qui e ora. la Pasqua è il capovolgimento più grande della storia: il male non è più invincibile, la croce è amore fino alla fine. L’Eucarestia è gratitudine dell’umanità al Padre per la grazia ricevuta di vittoria dell’amore sul peccato. Gesù ci dona se stesso.
Come scrive Benedetto XVI Gesù ci ha lasciato il compito di entrare nella sua ora. l’Eucarestia ci attira dentro l’atto oblativo di Gesù, coinvolti nel dinamismo della sua donazione: la croce è la potenza dell’amore.
L’Eucarestia suscita trasformazione della realtà, della città. va celebrata ripetutamente. Celebrarla genera uno stile, quello di Gesù: dinamismo della sua donazione. Realizza ordo unionis, risana relazioni: esci dal tuo mondo, fai un passaggio, un altro mi attira e mi chiama, entro in un’altra casa, mi avvicino a persone, non trovo perfezione e non sono perfetto. Perfezione è appartenenza, sentirsi bene nella vita. Anche gli altri hanno sentito un invito e si sono radunati=avvicinamento. L’avvicinamento poi diventa prossimità: la parola di Dio, unica, è rivolta a tutti, le nostre voci si sintonizzano. Tutti completano la voce del celebrante=trasformazione. Il credo recitato da tutti indica fede piena. La lode è espressa in una voce sola: qualcuno intona e tutti si sintonizzano. La parola di Dio è parola unica rivolta a tutti in tutte le chiese. Ci si accorda in sensibilità con quanto si ascolta e tutti diventano discepoli di quell’unica parola. Vicinanza diventa prossimità. Da prossimità a intimità, invito al banchetto: entra nella mia vita, do la vita per te. Si è penitenti, uditori, ringrazianti ecc… c’è il sostegno della nostra fragilità: “agnello di Dio che porti il peccato del mondo…” Gesù è portato fino al Padre in un movimento ascendente. Tutta la città è sollevata. Gesù è per noi totalmente (corpo e sangue) “io sono per voi” “corpo dato sulla croce per voi”. Il pane è nutrimento perché dono, la croce è vita. Siamo attratti dal dinamismo perciò siamo memori, viviamo del gesto di Gesù. Siamo resi ringrazianti (gratias afferentes) perché ci ha resi degni. Preghiera eucaristica: “dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito”. Si riceve il corpo di Cristo e si diventa il corpo di Cristo e diventiamo tutti un solo corpo. Gesù è in noi, con noi, per noi. Efficacia creativa dell’Eucarestia.
Don Dossetti ha trattato il tema dell’Eucarestia e città affermando che la missione del cristiano deve scaturire dal pasto sacramentale e produrre: lode e ringraziamento a Dio, servizio ai poveri intercessione allo Spirito Santo per consolazione. L’Eucarestia trasforma la città. la Chiesa nell’Eucarestia è inviata al mondo come seminatrice, spigolatrice.
L’Eucarestia va vissuta al massimo delle sue possibilità per trasformare noi stessi.

                                                                     Piacenza, 23 maggio 2017